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Published On: 5 Marzo 2024Categories: Diritto commerciale e societario, Serenella Angelini

Micro, piccole e medie imprese: riviste le soglie dimensionali

La direttiva 2775/2023 entrata in vigore il 24 dicembre 2023 valuta nuovamente i criteri dimensionali sia di microimprese e imprese che di gruppi di piccole, medie e grandi dimensioni.

Tale revisione si è resa necessaria a causa delle conseguenze che l’inflazione determina sulla classificazione dello stato patrimoniale, dove i ricavi si sono adeguati nella misura del 25% e, a tal riguardo, gli Stati dovranno comunicare entro il mese di dicembre 2024 gli adeguamenti alla Commissione.

Difatti, l’inflazione elevata registrata negli anni 2021 e 2022 si riflette sui criteri dimensionali dei bilanci, imponendo un’inevitabile revisione degli stessi.

In particolare, se si considera a livello più ampio il periodo che va dal 2013 al 2023, la relativa inflazione accumulata negli anni si attesta, secondo i dati Eurostat, al 24,3% solamente per la zona euro e al 27,2 % sull’intera Unione.

Proprio per questa ragione la Commissione è giunta a ritenere necessario di aumentare al 25% le soglie contenute all’interno dell’art.3 della direttiva 34/2013 e, a tal fine, gli Stati membri hanno la facoltà di stabilire soglie maggiori che vanno dai 6 milioni ai 7,5 milioni per l’attivo e dai 12 milioni a 15 milioni per i ricavi.

La direttiva 2775/2023 chiarisce, quindi, come gli Stati membri debbano mettere in vigore le disposizioni legislative e regolamentari utili nel confermarsi alla stessa entro il 24 dicembre 2024 e informando la Commissione del testo di tali disposizioni. Un aumento dei limiti, dunque, che si riflette di conseguenza anche nei relativi principi contabili.

Per tale ragione si spera che il legislatore recepisca velocemente le disposizioni, considerando come l’economia del Pese venga sollecitata soprattutto nelle PMI.

Dott.ssa Serenella Angelini

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La direttiva 2775/2023 entrata in vigore il 24 dicembre 2023 valuta nuovamente i criteri dimensionali sia di microimprese e imprese che di gruppi di piccole, medie e grandi dimensioni.

Tale revisione si è resa necessaria a causa delle conseguenze che l’inflazione determina sulla classificazione dello stato patrimoniale, dove i ricavi si sono adeguati nella misura del 25% e, a tal riguardo, gli Stati dovranno comunicare entro il mese di dicembre 2024 gli adeguamenti alla Commissione.

Difatti, l’inflazione elevata registrata negli anni 2021 e 2022 si riflette sui criteri dimensionali dei bilanci, imponendo un’inevitabile revisione degli stessi.

In particolare, se si considera a livello più ampio il periodo che va dal 2013 al 2023, la relativa inflazione accumulata negli anni si attesta, secondo i dati Eurostat, al 24,3% solamente per la zona euro e al 27,2 % sull’intera Unione.

Proprio per questa ragione la Commissione è giunta a ritenere necessario di aumentare al 25% le soglie contenute all’interno dell’art.3 della direttiva 34/2013 e, a tal fine, gli Stati membri hanno la facoltà di stabilire soglie maggiori che vanno dai 6 milioni ai 7,5 milioni per l’attivo e dai 12 milioni a 15 milioni per i ricavi.

La direttiva 2775/2023 chiarisce, quindi, come gli Stati membri debbano mettere in vigore le disposizioni legislative e regolamentari utili nel confermarsi alla stessa entro il 24 dicembre 2024 e informando la Commissione del testo di tali disposizioni. Un aumento dei limiti, dunque, che si riflette di conseguenza anche nei relativi principi contabili.

Per tale ragione si spera che il legislatore recepisca velocemente le disposizioni, considerando come l’economia del Pese venga sollecitata soprattutto nelle PMI.

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