
Affitto di ramo d’azienda: successione ex lege nei contratti aziendali stipulati?
Con sentenza n. 2646 del 2018 la Corte di Appello di Milano si è dovuta soffermare sugli effetti determinati ai contratti in corso dalla stipula di un affitto di ramo d’azienda.
Il Tribunale di Milano aveva negato il subentro nel contratto ritenendo esistente una esplicita esclusione nel contratto di affitto.
L’art. 2558 c.c. (in tema di cessione d’azienda, ma in virtù del richiamo operato dal III comma e dell’art. 2562 c.c. applicabile anche all’affitto di azienda) prevede che salvo patto contrario (da provarsi per iscritto cfr. Art. 2556 c.c.) l’acquirente (o l‘affittuario) subentra nei contratti stipulati per l‘esercizio dell’azienda (che non abbiamo carattere personale).
La Corte di Appello di Milano, diversamente dal Giudice di prime cure, non ha riscontrato alcun patto in senso contrario quantomeno opponibile al terzo.
Infatti il verbale stipulato dal Concedente e dall’affittuario per escludere il subentro del contratto stipulato con il terzo appare inopponibile a quest’ultimo in quanto successivo alla stipula del contratto di affitto di ramo d’azienda e quindi all’effetto successorio già prodottosi, ma addirittura successivo alla consegna del ramo d’azienda e alla stessa manifestazione di consenso al subentro con relativo invio delle fatture (e ciò sebbene non serva alcun consenso al subentro considerato che l’effetto successorio avviene automaticamente ex art. 2558 I e II comma c.c.).
Pertanto la Corte Meneghina accoglieva il motivo di appello e riformava la sentenza di primo grado.
Avv. Gavril Zaccaria

Affitto di ramo d’azienda: successione ex lege nei contratti aziendali stipulati?
Con sentenza n. 2646 del 2018 la Corte di Appello di Milano si è dovuta soffermare sugli effetti determinati ai contratti in corso dalla stipula di un affitto di ramo d’azienda.
Il Tribunale di Milano aveva negato il subentro nel contratto ritenendo esistente una esplicita esclusione nel contratto di affitto.
L’art. 2558 c.c. (in tema di cessione d’azienda, ma in virtù del richiamo operato dal III comma e dell’art. 2562 c.c. applicabile anche all’affitto di azienda) prevede che salvo patto contrario (da provarsi per iscritto cfr. Art. 2556 c.c.) l’acquirente (o l‘affittuario) subentra nei contratti stipulati per l‘esercizio dell’azienda (che non abbiamo carattere personale).
La Corte di Appello di Milano, diversamente dal Giudice di prime cure, non ha riscontrato alcun patto in senso contrario quantomeno opponibile al terzo.
Infatti il verbale stipulato dal Concedente e dall’affittuario per escludere il subentro del contratto stipulato con il terzo appare inopponibile a quest’ultimo in quanto successivo alla stipula del contratto di affitto di ramo d’azienda e quindi all’effetto successorio già prodottosi, ma addirittura successivo alla consegna del ramo d’azienda e alla stessa manifestazione di consenso al subentro con relativo invio delle fatture (e ciò sebbene non serva alcun consenso al subentro considerato che l’effetto successorio avviene automaticamente ex art. 2558 I e II comma c.c.).
Pertanto la Corte Meneghina accoglieva il motivo di appello e riformava la sentenza di primo grado.
Avv. Gavril Zaccaria
Recent posts.
Il dibattito giurisprudenziale in merito alla figura giuridica del mutuo c.d. solutorio è stato risolto con la recente sentenza n. 5841 del 05.03.2025 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. A differenza di quello tradizionale [...]
La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 3 del 27 marzo 2025 (R.G. 27791/2024), ha affrontato una questione di rilevante importanza in materia di confisca di prevenzione, riguardante i beni che vengono ritenuti fittiziamente intestati a [...]
La sentenza n. 7299 del 19 marzo 2025 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione affronta in modo articolato il tema del frazionamento abusivo del credito, un principio ormai consolidato nella giurisprudenza della Suprema Corte, [...]
Recent posts.
Il dibattito giurisprudenziale in merito alla figura giuridica del mutuo c.d. solutorio è stato risolto con la recente sentenza n. 5841 del 05.03.2025 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. A differenza di quello tradizionale [...]
La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 3 del 27 marzo 2025 (R.G. 27791/2024), ha affrontato una questione di rilevante importanza in materia di confisca di prevenzione, riguardante i beni che vengono ritenuti fittiziamente intestati a [...]