Decreto dignità: abolito lo split payment
Niente più split payment per i professionisti. A deciderlo è il cosiddetto “decreto dignità” approvato dal Consiglio dei ministri.
Nel Decreto Dignità, infatti, tra le misure a carattere fiscale, vi è anche l’art. 11, che abroga il sistema dello split payment nel caso delle prestazioni dei professionisti a favore della PA. L’articolo 11 prevede l’abolizione dello split payment per le prestazioni di servizi rese dai professionisti alle PA i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto ai sensi dell’articolo 25 del DPR 600/1973.
Lo split payment è un particolare regime fiscale in base al quale l’IVA sugli acquisti di beni e servizi effettuati dalle pubbliche amministrazioni deve essere versata dalla PA stessa e non dal fornitore, che rimane però il debitore e che ha l’obbligo di registrare le fatture nel registro IVA.
La novità riguarda le prestazioni di servizi rese alle PA, da parte di soggetti i cui compensi sono assoggettati a ritenute, e farà sì che l’IVA venga versata direttamente al professionista, che pertanto si trova agevolato dal punto di vista della liquidità.
I liberi professionisti sono stati, infatti, la categoria più penalizzata dall’obbligo di split payment perché sui loro compensi è già prevista l’applicazione della ritenuta IRPEF alla fonte del 20% e la sua abolizione è il primo passo verso la semplificazione fiscale perseguita dal nuovo Governo che ha trovato applicazione nel Decreto Dignità.
Dott.ssa Nashira Puccio
Decreto dignità: abolito lo split payment
Niente più split payment per i professionisti. A deciderlo è il cosiddetto “decreto dignità” approvato dal Consiglio dei ministri.
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Lo split payment è un particolare regime fiscale in base al quale l’IVA sugli acquisti di beni e servizi effettuati dalle pubbliche amministrazioni deve essere versata dalla PA stessa e non dal fornitore, che rimane però il debitore e che ha l’obbligo di registrare le fatture nel registro IVA.
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