Accertamenti tributari: Agenzia delle Entrate deve allegare anche il PVC
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 562/2017, ha affrontato il tema degli accertamenti tributari.
Il caso in oggetto trae le sue origini da avvisi di accertamento, con i quali l’Agenzia delle Entrate contestava nei confronti di un artista maggiori redditi rispetto a quelli dichiarati, a titolo di lavoro autonomo, ed erogati da un’agenzia di spettacolo.
Dopo il rigetto da parte della Commissione Tributaria Provinciale di Salerno, l’artista in questione impugnava la pronuncia di primo grado dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale.
La CTR di Salerno, accogliendo quanto eccepito dal contribuente e annullando la pronuncia di primo grado, riconosceva l’assenza della motivazione dell’atto amministrativo, in quanto non risultava allegato il PVC della Guardia di Finanza redatto in danno dell’agenzia artistica.
Contro la decisione della CTR di Salerno, l’Agenzia delle Entrate proponeva ricorso per Cassazione sostenendo che l’allegazione del PVC, all’avviso di accertamento, non fosse necessaria.
La Suprema Corte, ritenendo espressamente che “Lo statuto del Contribuente (L. n. 212 del 2000) all’art. 7, nel disciplinare la chiarezza e motivazione degli atti dell’amministrazione finanziaria, stabilisce che questi devono essere motivati” e nello specifico che “se nella motivazione si fa riferimento ad un altro atto (per relationem), questo deve essere allegato all’atto che lo richiama.”, rilevava la sussistenza della violazione del citato art. 7 e di conseguenza rigettava il ricorso proposto dall’Agenzia delle Entrate, condannandola inoltre al pagamento delle spese di lite.
Dott. Matteo Pavia
Accertamenti tributari: Agenzia delle Entrate deve allegare anche il PVC
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 562/2017, ha affrontato il tema degli accertamenti tributari.
Il caso in oggetto trae le sue origini da avvisi di accertamento, con i quali l’Agenzia delle Entrate contestava nei confronti di un artista maggiori redditi rispetto a quelli dichiarati, a titolo di lavoro autonomo, ed erogati da un’agenzia di spettacolo.
Dopo il rigetto da parte della Commissione Tributaria Provinciale di Salerno, l’artista in questione impugnava la pronuncia di primo grado dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale.
La CTR di Salerno, accogliendo quanto eccepito dal contribuente e annullando la pronuncia di primo grado, riconosceva l’assenza della motivazione dell’atto amministrativo, in quanto non risultava allegato il PVC della Guardia di Finanza redatto in danno dell’agenzia artistica.
Contro la decisione della CTR di Salerno, l’Agenzia delle Entrate proponeva ricorso per Cassazione sostenendo che l’allegazione del PVC, all’avviso di accertamento, non fosse necessaria.
La Suprema Corte, ritenendo espressamente che “Lo statuto del Contribuente (L. n. 212 del 2000) all’art. 7, nel disciplinare la chiarezza e motivazione degli atti dell’amministrazione finanziaria, stabilisce che questi devono essere motivati” e nello specifico che “se nella motivazione si fa riferimento ad un altro atto (per relationem), questo deve essere allegato all’atto che lo richiama.”, rilevava la sussistenza della violazione del citato art. 7 e di conseguenza rigettava il ricorso proposto dall’Agenzia delle Entrate, condannandola inoltre al pagamento delle spese di lite.
Dott. Matteo Pavia
Recent posts.
Ritardo di 40 minuti al lavoro, vigilante licenziato: per la Cassazione il provvedimento è legittimo
Un uomo impiegato in attività di sicurezza presso una banca ha impugnato in tribunale il suo licenziamento, avvenuto a causa di un ritardo di 40 minuti. Se in primo grado il suo ricorso era stato [...]
Nella pronuncia del 4 Novembre la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo sottoporre il personale sanitario a eccessivi turni di reperibilità. Questo viene annunciato dal Codacons che riporta un’ordinanza della Corte di Cassazione riconoscendo [...]
Con la sentenza n. 30532/24 RG. n. 3103/2024, la Corte di Cassazione Sez III. Penale si è pronunciata sul ricorso avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Lecce in data 05/07/2023, annullando quest'ultima [...]
Recent posts.
Ritardo di 40 minuti al lavoro, vigilante licenziato: per la Cassazione il provvedimento è legittimo
Un uomo impiegato in attività di sicurezza presso una banca ha impugnato in tribunale il suo licenziamento, avvenuto a causa di un ritardo di 40 minuti. Se in primo grado il suo ricorso era stato [...]
Nella pronuncia del 4 Novembre la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo sottoporre il personale sanitario a eccessivi turni di reperibilità. Questo viene annunciato dal Codacons che riporta un’ordinanza della Corte di Cassazione riconoscendo [...]