SPECIALE REFERENDUM. Le ragioni del sì e del no: Li Gotti e Di Pietro a confronto
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Il 4 dicembre i cittadini saranno chiamati al voto per dare o meno un volto nuovo all’architettura costituzionale italiana, confermando o bocciando la riforma promossa dal Governo Renzi. Il referendum, al di là dei significati politici di cui è stato caricato, rappresenta un momento fondamentale per la democrazia e per il futuro del Paese, visto che i suoi contenuti cambierebbero profondamente l’assetto dello stato.
La consultazione è di tipo confermativo. Non è previsto il quorum, per cui se vincesse il sì con la maggioranza più uno dei voti validi, le modifiche alla Costituzione entrerebbero subito in vigore. In caso contrario, se prevalesse il no, la Costituzione rimarrebbe invariata.
Lo Studio Scicchitano ha voluto preparare per questo appuntamento fondamentale nella storia del Paese un focus di approfondimento, che trovate allegato in pdf e che potete scaricare e studiare con attenzione. Nel documento, troverete tutti i temi della riforma, spiegati dal punto di vista tecnico. Mentre, in fondo, due dei professionisti più in vista dello Studio, l’Avv. Antonio Di Pietro e l’Avv. Luigi Li Gotti, spiegheranno, secondo il loro punto di vista, le ragioni del sì e le ragioni del no.
Il focus è quindi diviso in due parti. Nella prima sono esposti analiticamente gli otto temi più caldi della riforma, con un outlook su cosa succederebbe se vincesse il sì o se venisse bocciata la riforma. In particolare:
- Camera e Senato, la formazione delle leggi e l’abolizione del bicameralismo perfetto.
- Corte Costituzionale, i criteri di elezione dei 5 giudici di nomina parlamentare.
- Presidente della Repubblica, i criteri di elezione del Capo dello Stato.
- Leggi di iniziativa popolare e referendum, le modifiche a numero di firme e quorum necessari.
- Consiglio Nazionale dell’economia e del lavoro, possibile soppressione dell’ente.
- Poteri dell’esecutivo, limiti per alcune materia, alla possibilità per il Governo, di adottare provvedimenti aventi valore di legge.
- Senato, composizione, durata del mandato e limiti d’età per l’elettorato passivo dei senatori.
- Rapporto Stato-Regioni-Enti Locali, eliminazione della competenza concorrente e e redistribuzione delle materie concorrenti.
Nella seconda parte del focus, l’appello agli indecisi di Li Gotti e Di Pietro. Il primo cercherà di convincervi sulla bontà delle ragioni per votare sì al referendum. Mentre l’ex magistrato spiegherà agli elettori perché ha deciso di scegliere il no.
Buona lettura e buon voto.
Sergio Scicchitano
SPECIALE REFERENDUM. Le ragioni del sì e del no: Li Gotti e Di Pietro a confronto
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Il 4 dicembre i cittadini saranno chiamati al voto per dare o meno un volto nuovo all’architettura costituzionale italiana, confermando o bocciando la riforma promossa dal Governo Renzi. Il referendum, al di là dei significati politici di cui è stato caricato, rappresenta un momento fondamentale per la democrazia e per il futuro del Paese, visto che i suoi contenuti cambierebbero profondamente l’assetto dello stato.
La consultazione è di tipo confermativo. Non è previsto il quorum, per cui se vincesse il sì con la maggioranza più uno dei voti validi, le modifiche alla Costituzione entrerebbero subito in vigore. In caso contrario, se prevalesse il no, la Costituzione rimarrebbe invariata.
Lo Studio Scicchitano ha voluto preparare per questo appuntamento fondamentale nella storia del Paese un focus di approfondimento, che trovate allegato in pdf e che potete scaricare e studiare con attenzione. Nel documento, troverete tutti i temi della riforma, spiegati dal punto di vista tecnico. Mentre, in fondo, due dei professionisti più in vista dello Studio, l’Avv. Antonio Di Pietro e l’Avv. Luigi Li Gotti, spiegheranno, secondo il loro punto di vista, le ragioni del sì e le ragioni del no.
Il focus è quindi diviso in due parti. Nella prima sono esposti analiticamente gli otto temi più caldi della riforma, con un outlook su cosa succederebbe se vincesse il sì o se venisse bocciata la riforma. In particolare:
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- Corte Costituzionale, i criteri di elezione dei 5 giudici di nomina parlamentare.
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