Regali milionari? Serve l'atto pubblico
Al termine di una relazione sentimentale protratta per molti anni, un uomo citava in giudizio l’ex compagna al fine di ottenere la restituzione di alcuni oggetti di particolare valore economico alla stessa consegnati durante la relazione.
I giudici di prime cure accoglievano parzialmente le domande dell’attore condannando la donna al pagamento del controvalore limitatamente a soli due beni.
A parere dei giudici di merito infatti solo un anello e un quadro di un noto artista costituivano apprezzabile depauperamento del patrimonio del donante che avrebbero quindi richiesto la forma prevista dall’art. 782 c.c.
La Cassazione investita della causa ritiene incensurabile in sede di legittimità la valutazione fornita dalla Corte di appello circa la natura ed il valore dei beni donati.
Tuttavia la Suprema Corte coglie l’occasione per rammentare che: “a) una liberalità d’uso prevista dall’art. 770, secondo comma, cod. civ. (non costituente donazione in senso stretto e perciò non soggetta alla forma propria di questa), sussiste quando la elargizione si uniformi, anche sotto il profilo della proporzionalità alle condizioni economiche dell’autore dell’atto, agli usi e costumi propri di una determinata occasione, da vagliarsi anche alla stregua dei rapporti esistenti fra le parti e della loro posizione sociale.
b) Tali liberalità trovano fondamento negli usi invalsi a seguito dell’osservanza di un certo comportamento nel tempo, e dunque di regola in occasione di quelle festività, ricorrenze, occasioni celebrative che inducono comunemente a elargizioni, soprattutto in considerazione dei legami esistenti tra le parti”.
Regali milionari? Serve l'atto pubblico
Al termine di una relazione sentimentale protratta per molti anni, un uomo citava in giudizio l’ex compagna al fine di ottenere la restituzione di alcuni oggetti di particolare valore economico alla stessa consegnati durante la relazione.
I giudici di prime cure accoglievano parzialmente le domande dell’attore condannando la donna al pagamento del controvalore limitatamente a soli due beni.
A parere dei giudici di merito infatti solo un anello e un quadro di un noto artista costituivano apprezzabile depauperamento del patrimonio del donante che avrebbero quindi richiesto la forma prevista dall’art. 782 c.c.
La Cassazione investita della causa ritiene incensurabile in sede di legittimità la valutazione fornita dalla Corte di appello circa la natura ed il valore dei beni donati.
Tuttavia la Suprema Corte coglie l’occasione per rammentare che: “a) una liberalità d’uso prevista dall’art. 770, secondo comma, cod. civ. (non costituente donazione in senso stretto e perciò non soggetta alla forma propria di questa), sussiste quando la elargizione si uniformi, anche sotto il profilo della proporzionalità alle condizioni economiche dell’autore dell’atto, agli usi e costumi propri di una determinata occasione, da vagliarsi anche alla stregua dei rapporti esistenti fra le parti e della loro posizione sociale.
b) Tali liberalità trovano fondamento negli usi invalsi a seguito dell’osservanza di un certo comportamento nel tempo, e dunque di regola in occasione di quelle festività, ricorrenze, occasioni celebrative che inducono comunemente a elargizioni, soprattutto in considerazione dei legami esistenti tra le parti”.
Recent posts.
Ritardo di 40 minuti al lavoro, vigilante licenziato: per la Cassazione il provvedimento è legittimo
Un uomo impiegato in attività di sicurezza presso una banca ha impugnato in tribunale il suo licenziamento, avvenuto a causa di un ritardo di 40 minuti. Se in primo grado il suo ricorso era stato [...]
Nella pronuncia del 4 Novembre la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo sottoporre il personale sanitario a eccessivi turni di reperibilità. Questo viene annunciato dal Codacons che riporta un’ordinanza della Corte di Cassazione riconoscendo [...]
Con la sentenza n. 30532/24 RG. n. 3103/2024, la Corte di Cassazione Sez III. Penale si è pronunciata sul ricorso avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Lecce in data 05/07/2023, annullando quest'ultima [...]
Recent posts.
Ritardo di 40 minuti al lavoro, vigilante licenziato: per la Cassazione il provvedimento è legittimo
Un uomo impiegato in attività di sicurezza presso una banca ha impugnato in tribunale il suo licenziamento, avvenuto a causa di un ritardo di 40 minuti. Se in primo grado il suo ricorso era stato [...]
Nella pronuncia del 4 Novembre la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo sottoporre il personale sanitario a eccessivi turni di reperibilità. Questo viene annunciato dal Codacons che riporta un’ordinanza della Corte di Cassazione riconoscendo [...]