Clausola risolutiva contratto locazione: quando viene meno l'obbligo di pagare l'affitto
Con sentenza n. 25743/2013 la Cassazione affronta la questione degli effetti della clausola risolutiva espressa sul contratto di locazione. È sottoposto al vaglio della Suprema Corte il caso di una locatrice che si è avvalsa della clausola risolutiva espressa prevista dal contratto di locazione per comunicare l’intervenuta risoluzione del rapporto.
Secondo gli Ermellini l’azione di risoluzione del contratto ex art. 1456 c.c., tende ad una pronuncia dichiarativa, perché implica l’accertamento dell’inadempienza, con la conseguenza che non ha l’idoneità, con riferimento all’art. 282 c.p.c., all’efficacia anticipata rispetto al momento del passaggio in giudicato (Cass. 7369 del 2009).
Pertanto fino al momento della definitività della sentenza di accertamento – che in quanto tale deve acquisire quel grado di stabilità che si identifica con il giudicato formale (art. 324 c.p.c.), in funzione di quello sostanziale (art. 2909 c.c.) – il rapporto contrattuale permane e con esso, nel caso di contratto a prestazioni corrispettive, l’obbligo del conduttore di continuare a corrispondere il canone.
Clausola risolutiva contratto locazione: quando viene meno l'obbligo di pagare l'affitto
Con sentenza n. 25743/2013 la Cassazione affronta la questione degli effetti della clausola risolutiva espressa sul contratto di locazione. È sottoposto al vaglio della Suprema Corte il caso di una locatrice che si è avvalsa della clausola risolutiva espressa prevista dal contratto di locazione per comunicare l’intervenuta risoluzione del rapporto.
Secondo gli Ermellini l’azione di risoluzione del contratto ex art. 1456 c.c., tende ad una pronuncia dichiarativa, perché implica l’accertamento dell’inadempienza, con la conseguenza che non ha l’idoneità, con riferimento all’art. 282 c.p.c., all’efficacia anticipata rispetto al momento del passaggio in giudicato (Cass. 7369 del 2009).
Pertanto fino al momento della definitività della sentenza di accertamento – che in quanto tale deve acquisire quel grado di stabilità che si identifica con il giudicato formale (art. 324 c.p.c.), in funzione di quello sostanziale (art. 2909 c.c.) – il rapporto contrattuale permane e con esso, nel caso di contratto a prestazioni corrispettive, l’obbligo del conduttore di continuare a corrispondere il canone.
Recent posts.
Ritardo di 40 minuti al lavoro, vigilante licenziato: per la Cassazione il provvedimento è legittimo
Un uomo impiegato in attività di sicurezza presso una banca ha impugnato in tribunale il suo licenziamento, avvenuto a causa di un ritardo di 40 minuti. Se in primo grado il suo ricorso era stato [...]
Nella pronuncia del 4 Novembre la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo sottoporre il personale sanitario a eccessivi turni di reperibilità. Questo viene annunciato dal Codacons che riporta un’ordinanza della Corte di Cassazione riconoscendo [...]
Con la sentenza n. 30532/24 RG. n. 3103/2024, la Corte di Cassazione Sez III. Penale si è pronunciata sul ricorso avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Lecce in data 05/07/2023, annullando quest'ultima [...]
Recent posts.
Ritardo di 40 minuti al lavoro, vigilante licenziato: per la Cassazione il provvedimento è legittimo
Un uomo impiegato in attività di sicurezza presso una banca ha impugnato in tribunale il suo licenziamento, avvenuto a causa di un ritardo di 40 minuti. Se in primo grado il suo ricorso era stato [...]
Nella pronuncia del 4 Novembre la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo sottoporre il personale sanitario a eccessivi turni di reperibilità. Questo viene annunciato dal Codacons che riporta un’ordinanza della Corte di Cassazione riconoscendo [...]