Ritardo del volo aereo: quando è imputabile alla compagnia?
Con ordinanza n. 24869 del 2018 la Suprema Corte di Cassazione si è interessata dei profili di responsabilità di una compagnia aerea in caso di ritardo del volo.
Un passeggero citava in giudizio la compagnia aerea richiedendo il risarcimento dei danni quantificati in Euro 3.000,00 conseguenti al ritardato arrivo – di oltre quattro ore – del volo.
La domanda era stata rigettata dal Giudice di Pace, con sentenza confermata dal Tribunale in funzione di giudice d’appello, in quanto il ritardo veniva ritenuto non imputabile e dipendente da forza maggiore in quanto la pista di decollo era inservibile a causa di un incidente occorso alle ore 12,10 ad un velivolo privato.
Il Passeggero ricorre in Cassazione sostenendo che alle ore 12.00 il velivolo sarebbe dovuto essere già in volo, poiché tale orario era segnato sul biglietto come “orario di partenza” e quindi qualora il volo fosse stato puntuale, avrebbe potuto regolarmente decollare prima che si verificasse l’incidente.
Sicché il ritardo era sicuramente addebitabile alla compagnia. La Suprema Corte ritiene il ricorso manifestamente infondato. Il viaggio di un aeromobile si compone di tutto il tempo in cui i passeggeri subiscono la limitazione di non poter abbandonare il mezzo. Tale limitazione inizia nel momento in cui ha luogo l’imbarco, poi prosegue con la chiusura delle porte fino alla loro riapertura e al successivo sbarco dei passeggeri. L’aeromobile aveva puntualmente terminato le operazioni di imbarco alle ore 12.00, ed era stato trattenuto sulla pista di decollo a causa di un fatto fortuito.
Per tali motivi il Collegio ha ritenuto di dover rigettare il ricorso.
Avv. Gavril Zaccaria
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