Dipendente licenziato: inammissibile il ricorso dell'azienda per difetto d'interesse
La Corte di Cassazione, sez. VI Civile, con ordinanza n. 17200/2018 depositata il 2 luglio è tornata a pronunciarsi sulla legittimità del licenziamento.
Nel caso di specie la Corte d’Appello, riformando la sentenza del Tribunale, ha dichiarato illegittimo il licenziamento del dipendente di un Caseificio ed ha contestualmente condannato quest’ultimo a reintegrare il lavoratore nel proprio posto di lavoro ed a risarcirgli i danni.
Successivamente, il datore di lavoro ha proposto ricorso per Cassazione avverso detta pronuncia lamentando come unico motivo la circostanza per cui la Corte Territoriale ha ritenuto che il licenziamento possa essere intimato solo quando la necessità di eliminare quel posto di lavoro sorga da una grave crisi aziendale e non da una crisi di mero carattere transitorio.
Ad un tal riguardo la Suprema Corte ha rilevato che la sentenza impugnata, oltre ad affermare quanto lamentato dal ricorrente, ha altresì accertato che “l’esternalizzazione del lavaggio dei secchi non poteva da sola giustificare l’atto risolutivo dal momento che l’odierno controricorrente in ogni caso svolgeva anche altre mansioni”.
Dunque, considerato che il datore di lavoro mediante il ricorso per Cassazione non ha inteso censurare quest’ultima statuizione, in merito alla medesima la Suprema Corte ha ritenuto intervenuto il giudicato interno ed ha dichiarato inammissibile il ricorso per difetto d’interesse poiché, anche qualora il ricorso fosse stato accolto, lo stesso non avrebbe prodotto alcun effetto in merito alla statuizione non impugnata che sarebbe rimasta comunque invariata.
Dott.ssa Carmen Giovannini
Dipendente licenziato: inammissibile il ricorso dell'azienda per difetto d'interesse
La Corte di Cassazione, sez. VI Civile, con ordinanza n. 17200/2018 depositata il 2 luglio è tornata a pronunciarsi sulla legittimità del licenziamento.
Nel caso di specie la Corte d’Appello, riformando la sentenza del Tribunale, ha dichiarato illegittimo il licenziamento del dipendente di un Caseificio ed ha contestualmente condannato quest’ultimo a reintegrare il lavoratore nel proprio posto di lavoro ed a risarcirgli i danni.
Successivamente, il datore di lavoro ha proposto ricorso per Cassazione avverso detta pronuncia lamentando come unico motivo la circostanza per cui la Corte Territoriale ha ritenuto che il licenziamento possa essere intimato solo quando la necessità di eliminare quel posto di lavoro sorga da una grave crisi aziendale e non da una crisi di mero carattere transitorio.
Ad un tal riguardo la Suprema Corte ha rilevato che la sentenza impugnata, oltre ad affermare quanto lamentato dal ricorrente, ha altresì accertato che “l’esternalizzazione del lavaggio dei secchi non poteva da sola giustificare l’atto risolutivo dal momento che l’odierno controricorrente in ogni caso svolgeva anche altre mansioni”.
Dunque, considerato che il datore di lavoro mediante il ricorso per Cassazione non ha inteso censurare quest’ultima statuizione, in merito alla medesima la Suprema Corte ha ritenuto intervenuto il giudicato interno ed ha dichiarato inammissibile il ricorso per difetto d’interesse poiché, anche qualora il ricorso fosse stato accolto, lo stesso non avrebbe prodotto alcun effetto in merito alla statuizione non impugnata che sarebbe rimasta comunque invariata.
Dott.ssa Carmen Giovannini
Recent posts.
Con la pronuncia n. 25472 del 2024, la Corte di Cassazione si è espressa in tema di danno da emotrasfusioni e, in particolare, sulla sussistenza della responsabilità non soltanto della struttura sanitaria ma anche del [...]
L'ordinanza n. 30079 della Corte di Cassazione, emessa il 21 novembre 2024 dalla Sezione Lavoro, si inserisce nell’ambito della giurisprudenza consolidata riguardante il licenziamento disciplinare e il diritto di accesso agli atti durante i procedimenti [...]
Con l’ordinanza n. 26184 del 7 ottobre 2024 la Suprema Corte di Cassazione si esprime sulla questione riguardante la responsabilità dei soci a seguito dell’estinzione della società. La fattispecie da cui trae origine la pronuncia [...]
Recent posts.
Con la pronuncia n. 25472 del 2024, la Corte di Cassazione si è espressa in tema di danno da emotrasfusioni e, in particolare, sulla sussistenza della responsabilità non soltanto della struttura sanitaria ma anche del [...]
L'ordinanza n. 30079 della Corte di Cassazione, emessa il 21 novembre 2024 dalla Sezione Lavoro, si inserisce nell’ambito della giurisprudenza consolidata riguardante il licenziamento disciplinare e il diritto di accesso agli atti durante i procedimenti [...]