
Giudici di Pace: continua la protesta
Con un comunicato diramato il 2 gennaio l’Unagipa (Unione Nazionale Giudici di Pace) ha confermato l’astensione dalle udienze, già preannunciata il 16 dicembre 2017, per le prossime 4 settimane, durante le quali sarà garantita la tenuta di una sola udienza a settimana.
Secondo le prime stime diffuse dall’associazione di categoria, più del 90 per cento dei giudici hanno aderito allo sciopero che trova il suo fondamento nelle ragioni di protesta contro la riforma dell’ordinamento della magistratura onoraria e per ribadire la necessità di maggiori diritti e tutele per la magistratura onoraria.
In particolare con lo sciopero in commento i Giudici di Pace lamentano la disparità di trattamento e di tutela rispetto ai magistrati togati (Giudici e PM) soprattutto riguardo la sfera retributiva, contrattuale e previdenziale e che il riordino normativo pregiudicherà il loro rapporto di lavoro, provocando precarietà, trattamenti economici e previdenziali discriminatori, deficit di tutela per la maternità, la salute e gli infortuni sul lavoro, fino al disconoscimento dei diritti alle ferie ed al Tfr.
In tal senso con la Riforma della magistratura onoraria (Legge n.57 del 28 aprile 2016 entrata in vigore il 14 maggio) è stata elaborata l’assimilazione delle retribuzioni dei magistrati ai redditi di lavoro autonomo, la previsione di “magistrati onorari quali magistrati privati a partita iva” nonché la discriminazione ulteriore tra giudici di pace e magistrati onorati del tribunale.
Secondo la nuova normativa inoltre l’incarico di ciascun magistrato sarà svolto solo part-time, con la previsione che ciascun giudice dovrà dedicare all’attività due giorni alla settimana, considerati non solo come presenza in udienza ma complessivamente come studio della questione, predisposizione del fascicolo, redazione dei provvedimenti e delle sentenze ecc. L’incarico inoltre non può essere superiore a due quadrienni.
Tuttavia se da un lato la riforma prevede una contrazione dell’orario di lavoro e del relativo stipendio, dall’altro lato sono state ampliate le competenze e le attribuzioni dei giudici onorari. Infatti, con la riforma di questa estate sono state delegate alla magistratura onoraria, le liti condominiali, i pignoramenti mobiliari, i risarcimenti per danni da incidente stradale di importo inferiore a 50mila euro, il pagamento a qualsiasi titolo di somme di denaro di importo inferiore a 50mila euro.
Dunque chi ha in corso cause con udienza fissata per questo periodo che, come detto, è iniziato l’8 gennaio 2018 e si concluderà il 4 febbraio 2018 andrà incontro ad un rinvio d’ufficio. Come infatti indicato nella lettera di proclamazione dell’astensione, sarà garantita una sola udienza a settimana.
Dott.ssa Federica Lama

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Secondo le prime stime diffuse dall’associazione di categoria, più del 90 per cento dei giudici hanno aderito allo sciopero che trova il suo fondamento nelle ragioni di protesta contro la riforma dell’ordinamento della magistratura onoraria e per ribadire la necessità di maggiori diritti e tutele per la magistratura onoraria.
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Secondo la nuova normativa inoltre l’incarico di ciascun magistrato sarà svolto solo part-time, con la previsione che ciascun giudice dovrà dedicare all’attività due giorni alla settimana, considerati non solo come presenza in udienza ma complessivamente come studio della questione, predisposizione del fascicolo, redazione dei provvedimenti e delle sentenze ecc. L’incarico inoltre non può essere superiore a due quadrienni.
Tuttavia se da un lato la riforma prevede una contrazione dell’orario di lavoro e del relativo stipendio, dall’altro lato sono state ampliate le competenze e le attribuzioni dei giudici onorari. Infatti, con la riforma di questa estate sono state delegate alla magistratura onoraria, le liti condominiali, i pignoramenti mobiliari, i risarcimenti per danni da incidente stradale di importo inferiore a 50mila euro, il pagamento a qualsiasi titolo di somme di denaro di importo inferiore a 50mila euro.
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