Published On: 2 Luglio 2017Categories: Articoli, Chiara Vaccaro, Diritto Penale

"Pacco" vecchio stile, condannato uomo per tentata truffa

La Corte di Cassazione, sez. II Penale con sentenza n. 25737/2017 depositata il 23 maggio ha confermato la condanna ad un uomo per «tentata truffa».

L’uomo in questione aveva tentato di vendere, a un prezzo irrisorio, un iPad e un iPhone contenuti in uno zaino. L’acquisto era stato sigillato con una stretta di mano e con la consegna della somma pattuita.

In realtà lo zaino, destinato all’acquirente, non conteneva i gadget tecnologici proposti nella compravendita, ma solo confezioni vuote e una abbondante quantità di sale. Tempestivo è stato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno fermato il venditore prima che riuscisse a mettere a segno il colpo che lo avrebbe portato a realizzare un ‘pacco’ vecchio stile. Gli Ermellini hanno respinto l’obiezione difensiva dell’uomo relativa alla «presenza di un secondo zaino contenente» davvero i «prodotti» proposti.

I Giudici hanno, inoltre, considerato irrilevante la «competenza specifica dell’acquirente, indotto in errore dalla presenza delle confezioni vere e nuove degli apparecchi tecnologici ciò ha permesso di riscontrare che nella sussistenza del «delitto di truffa» non ha peso «la mancata diligenza» della vittima, poiché «tale circostanza non esclude l’idoneità del mezzo, risolvendosi in una mera deficienza di attenzione, spesso determinata dalla fiducia ottenuta con raggiri e artifizi».

Dott.ssa Chiara Vaccaro

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Published On: 2 Luglio 2017Categories: Articoli, Chiara Vaccaro, Diritto PenaleBy

"Pacco" vecchio stile, condannato uomo per tentata truffa

La Corte di Cassazione, sez. II Penale con sentenza n. 25737/2017 depositata il 23 maggio ha confermato la condanna ad un uomo per «tentata truffa».

L’uomo in questione aveva tentato di vendere, a un prezzo irrisorio, un iPad e un iPhone contenuti in uno zaino. L’acquisto era stato sigillato con una stretta di mano e con la consegna della somma pattuita.

In realtà lo zaino, destinato all’acquirente, non conteneva i gadget tecnologici proposti nella compravendita, ma solo confezioni vuote e una abbondante quantità di sale. Tempestivo è stato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno fermato il venditore prima che riuscisse a mettere a segno il colpo che lo avrebbe portato a realizzare un ‘pacco’ vecchio stile. Gli Ermellini hanno respinto l’obiezione difensiva dell’uomo relativa alla «presenza di un secondo zaino contenente» davvero i «prodotti» proposti.

I Giudici hanno, inoltre, considerato irrilevante la «competenza specifica dell’acquirente, indotto in errore dalla presenza delle confezioni vere e nuove degli apparecchi tecnologici ciò ha permesso di riscontrare che nella sussistenza del «delitto di truffa» non ha peso «la mancata diligenza» della vittima, poiché «tale circostanza non esclude l’idoneità del mezzo, risolvendosi in una mera deficienza di attenzione, spesso determinata dalla fiducia ottenuta con raggiri e artifizi».

Dott.ssa Chiara Vaccaro

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