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La formula della settimana: l'atto di appello penale
Il difensore dell’imputato (o anche l’imputato personalmente) può appellare la sentenza di primo grado secondo la formula che segue:
Non senza segnalare che:
L’appello si propone con atto scritto nel quale sono indicati il provvedimento impugnato, la data dello stesso ed il giudice che lo ha emesso. Devono essere altresì enunciati i capi o i punti della sentenza impugnata, le richiesta ed i motivi (con la specifica indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta);
– I termini per la proposizione dell’impugnazione e la loro decorrenza sono stabiliti dall’art. 585 c.p.p. a pena di decadenza;
– Fino a quindici giorni prima dell’udienza possono essere presentati motivi aggiunti nella cancelleria del giudice dell’appello;
– Sono inappellabili le sentenze di condanna per le quali è stata applicata la sola pena della ammenda;
– L’appello attribuisce al giudice di secondo grado la cognizione limitatamente ai punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi proposti.
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– I termini per la proposizione dell’impugnazione e la loro decorrenza sono stabiliti dall’art. 585 c.p.p. a pena di decadenza;
– Fino a quindici giorni prima dell’udienza possono essere presentati motivi aggiunti nella cancelleria del giudice dell’appello;
– Sono inappellabili le sentenze di condanna per le quali è stata applicata la sola pena della ammenda;
– L’appello attribuisce al giudice di secondo grado la cognizione limitatamente ai punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi proposti.
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La prima casa, intesa quale unica abitazione del contribuente destinata a residenza principale, non è pignorabile. Tale è il principio ribadito dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 32759 del 16 dicembre 2024 attraverso la [...]
Un lavoratore è stato licenziato per giusta causa dalla sua azienda dopo che, al fine di giustificare dei suoi giorni di assenza dal luogo di lavoro, aveva presentato un certificato medico falso. A tal proposito, [...]
Con la sentenza n. 192, pubblicata il 3 dicembre 2024, la Corte Costituzionale si è pronunciata sulla Legge 26/06/2024, n. 86, meglio conosciuta come la legge Calderoli, a seguito dei ricorsi presentati da quattro Regioni: [...]
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