
Tutela consumatori: recepita direttiva UE su contratti a distanza e negoziati fuori da locali commerciali
L’ 11.03.2014 è stato pubblicato il D.Lgs. 21/2014, di recepimento della direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori. La direttiva unifica e sostituisce la direttiva 85/577/CEE sulla tutela dei consumatori in caso di contratti negoziati fuori dei locali commerciali e la direttiva 97/7/CE sulla protezione dei consumatori in materia di contratti a distanza.
Il provvedimento intende consentire a ciascun consumatore di operare una scelta consapevole quando procede ad un acquisto e ai professionisti di poter operare in maniera più trasparente e funzionale sia nel mercato interno che in quello transfrontaliero. L’obbiettivo è quello di garantire un migliore funzionamento del mercato interno tra imprese e consumatori. Il provvedimento, infine, favorirà le vendite on line, caratterizzate da un elevato potenziale di crescita.
Le norme si applicheranno anche ai contratti per la fornitura di acqua, gas, elettricità o teleriscaldamento, anche da parte di prestatori pubblici. Tra le novità più rilevanti, rispetto al sistema normativo vigente, si segnalano:
– la previsione di maggiori obblighi, in capo al professionista, di informazione precontrattuale da fornire ai consumatori nelle vendite dirette, cioè contratti negoziati fisicamente fuori dai locali commerciali e nelle vendite a distanza;
– il diritto di recesso o diritto di ripensamento riconosciuto al consumatore.
È fatta la possibilità di recedere dal contratto entro un termine più ampio, ovvero dagli attuali 10gg. si passa a 14gg. Inoltre, in caso di omessa comunicazione al consumatore dell’informazione sull’esistenza del diritto di recesso, si passa dagli attuali 60gg dalla conclusione del contratto e da 90 gg. dalla consegna del bene a dodici mesi. Tutto ciò al fine di semplificare le modalità di esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore, ma soprattutto al fine di ridurre i costi per il professionista che vende a livello transfrontaliero.
– l’esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore, e la riduzione dei costi del professionista per le vendite transfrontaliere, mediante l’utilizzo di un modello tipo di recesso, valido per tutti i Paesi UE;
– altra importante novità, in caso di ripensamento, è quella secondo cui il consumatore qualora eserciti il diritto di recesso, potrà restituire il bene, anche se in parte deteriorato, perché sarà responsabile solo della “diminuzione del valore del bene custodito”;
– l’esclusione della possibilità di imporre al consumatore, qualora non utilizzi contante (ad es. in caso di pagamenti con carte di credito o bancomat), tariffe superiori;
La competenza per la tutela amministrativa è affidata all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

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Il provvedimento intende consentire a ciascun consumatore di operare una scelta consapevole quando procede ad un acquisto e ai professionisti di poter operare in maniera più trasparente e funzionale sia nel mercato interno che in quello transfrontaliero. L’obbiettivo è quello di garantire un migliore funzionamento del mercato interno tra imprese e consumatori. Il provvedimento, infine, favorirà le vendite on line, caratterizzate da un elevato potenziale di crescita.
Le norme si applicheranno anche ai contratti per la fornitura di acqua, gas, elettricità o teleriscaldamento, anche da parte di prestatori pubblici. Tra le novità più rilevanti, rispetto al sistema normativo vigente, si segnalano:
– la previsione di maggiori obblighi, in capo al professionista, di informazione precontrattuale da fornire ai consumatori nelle vendite dirette, cioè contratti negoziati fisicamente fuori dai locali commerciali e nelle vendite a distanza;
– il diritto di recesso o diritto di ripensamento riconosciuto al consumatore.
È fatta la possibilità di recedere dal contratto entro un termine più ampio, ovvero dagli attuali 10gg. si passa a 14gg. Inoltre, in caso di omessa comunicazione al consumatore dell’informazione sull’esistenza del diritto di recesso, si passa dagli attuali 60gg dalla conclusione del contratto e da 90 gg. dalla consegna del bene a dodici mesi. Tutto ciò al fine di semplificare le modalità di esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore, ma soprattutto al fine di ridurre i costi per il professionista che vende a livello transfrontaliero.
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