Assegno di mantenimento figlio: padre separato non deve corrisponderlo sine die
In data 6.12.2013 la Prima sezione della Suprema Corte di Cassazione ha confermato il principio per cui l’assegno di mantenimento dovuto in favore del figlio non è dovuto sine die dal padre cui sia stata addebitata la separazione.
In particolare “La prima Sezione ha precisato che non è dovuto l’assegno di mantenimento per il figlio maggiorenne non autosufficiente, allorché egli sia ultratrentenne, dotato di patrimonio personale e svolga gli studi universitari in luogo diverso dalla sede di residenza, senza aver ingiustificatamente né conseguito il titolo, né essersi procurato un’occupazione remunerativa”.
Nel caso di specie la Corte d’Appello di Bari, con conferma della Suprema Corte, ha correttamente osservato che, poiché il figlio maggiorenne (ultratrentenne) seguiva il proprio corso di studi lontano dal luogo di residenza della madre, quest’ultima ha perso il diritto ad occupare la casa coniugale.
Assegno di mantenimento figlio: padre separato non deve corrisponderlo sine die
In data 6.12.2013 la Prima sezione della Suprema Corte di Cassazione ha confermato il principio per cui l’assegno di mantenimento dovuto in favore del figlio non è dovuto sine die dal padre cui sia stata addebitata la separazione.
In particolare “La prima Sezione ha precisato che non è dovuto l’assegno di mantenimento per il figlio maggiorenne non autosufficiente, allorché egli sia ultratrentenne, dotato di patrimonio personale e svolga gli studi universitari in luogo diverso dalla sede di residenza, senza aver ingiustificatamente né conseguito il titolo, né essersi procurato un’occupazione remunerativa”.
Nel caso di specie la Corte d’Appello di Bari, con conferma della Suprema Corte, ha correttamente osservato che, poiché il figlio maggiorenne (ultratrentenne) seguiva il proprio corso di studi lontano dal luogo di residenza della madre, quest’ultima ha perso il diritto ad occupare la casa coniugale.
Recent posts.
In tema di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, meglio noto come caporalato, è intervenuta una recente sentenza (n. 43662/2024) della seconda sezione penale della Corte di cassazione, offrendo una rilevante interpretazione in merito all’applicabilità [...]
Supplenza annuale come “prospettiva di insegnamento” che giustifica l’accesso alla carta del docente
Con la sentenza 26.11.2024, il Tribunale del Lavoro di Verona ha riconosciuto il diritto dei docenti con supplenze annuali ad usufruire della Carta del Docente, disponendo la condanna del Ministero dell’Istruzione al risarcimento di una [...]
Con la pronuncia n. 25472 del 2024, la Corte di Cassazione si è espressa in tema di danno da emotrasfusioni e, in particolare, sulla sussistenza della responsabilità non soltanto della struttura sanitaria ma anche del [...]
Recent posts.
In tema di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, meglio noto come caporalato, è intervenuta una recente sentenza (n. 43662/2024) della seconda sezione penale della Corte di cassazione, offrendo una rilevante interpretazione in merito all’applicabilità [...]
Supplenza annuale come “prospettiva di insegnamento” che giustifica l’accesso alla carta del docente
Con la sentenza 26.11.2024, il Tribunale del Lavoro di Verona ha riconosciuto il diritto dei docenti con supplenze annuali ad usufruire della Carta del Docente, disponendo la condanna del Ministero dell’Istruzione al risarcimento di una [...]